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Whitford St. Holmes – Reunion

Ci son voluti ben 35 anni per dare un seguito all’unico disco uscito finora a nome Whitford St. Holmes, progetto che vede coinvolti il chitarrista degli Aerosmith Brad Whitford e il cantante/chitarrista di Ted Nugent Derek St. Holmes. Insieme a loro su questo album troviamo il bassista Chopper Anderson, il tastierista Buck Johnson e il batterista dei Tesla Troy Luccketta.

Whitford St. Holmes

Probabilmente la situazione poco chiara su quello che sarà il futuro degli Aerosmith ha convinto il buon Brad a non restarsene con le mani in mano e rispolverare la partnership con Derek St. Holmes, un altro che con la band di Ted Nugent ha sempre avuto un rapporto quantomeno singolare ( alcune volte in line up, altre no ). Considerando poi che i due vivono nella stessa cittadina alle porte di Nashville perchè non rispolverare quanto di buono fatto tanti anni prima e dare sfogo alla propria creatività con un nuovo disco ? Detto fatto ed eccoci qui a parlare di “Reunion”, titolo che ben riassume quanto detto finora. Sono nove le canzoni che compongono l’album, che pesca a piene mani dalla più classica tradizione rock americana e che idealmente continua il discorso intrapreso tanti anni fa dal disco d’esordio. “Shapes” da il via alle danze con una baldanza che sarebbe potuta appartenere ai Black Country Communion, hard rock con tanto di accelerata finale. “Tender is the Night” cambia completamente approccio, rock americano sulla scia di Bob Seger con tanto di violino ad accompagnare un pezzo dal sapore antico e con un St. Holmes molto ispirato. Influenze Aerosmith emergono invece in “Rock All Day” con gran lavoro di chitarra da parte di Whitford, e parzialmente anche in “Gotta Keep On Movin'”. “Hot For You” è semplicemente perfetta, rock’n’roll impreziosito da un pianoforte che ci catapulta direttamente su qualche highway americana, con St. Holmes che gioca a fare il Sammy Hagar. “Hell Is On Fire” è invece sparata a tutta velocità, altro pezzo che per impostazione potrebbe appartenere al repertorio di Glenn Hughes. Andiamo verso la conclusione con il rock’n’roll di “Shake It” ( con un’altra prova maiuscola di St. Holmes ) e la parola fine spetta a “Flood of Lies”, pezzo che riassume 40 anni e passa di carriera di due grandi musicisti che hanno scritto a mio avviso uno dei più bei dischi di classic rock ( n’roll ) degli ultimi anni. Da segnalare che il cd fisico viene venduto in una speciale confezione che comprende anche il debut album in versione rimasterizzata, motivo in più per non farselo scappare.

 

 

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