A distanza di quattro anni dal precedente “Best in Show” tornano sul mercato gli americani Jackyl con il loro settimo album da studio. Sono infatti passati ormai ben 24 anni dal quel lontano 1992 in cui la band guidata dal cantante Jesse James Dupree fece la propria comparsa sulle scene, debuttando con un album che all’epoca fu tra i pochi dischi di rock’n’roll in grado di contrastare il dominio del grunge.
Chi ha qualche annetto sulle spalle si ricorderà di certo anche la loro partecipazione al Sonoria Festival del 1994 a Milano, in cui la band aprì la giornata che vide poi sul palco, tra gli altri, Aerosmith e Whitesnake. Come dicevamo ne è passata tanta di acqua sotto i ponti, quella che non è passata è la voglia di fare rock’n’roll di Dupree e soci, ben evidenziata in questo nuovo album. “Disasterpiece” posta in apertura ha un tiro molto deciso, quasi “moderno” nelle sonorità di chitarra, in cui emerge subito un grande lavoro della sezione ritmica di Chris Worley alla batteria e dell’ex Brother Cane Roman Glick al basso. Si continua con “Rally” e “All Night Rodeo”, due classici pezzi alla Jackyl, rock’n’roll ad alto voltaggio con quella voglia di fare casino che è sempre stata un marchio di fabbrica della band di Atlanta. Molto trascinante è “Ahead of my Time” che gode di un un’altra solida prestazione della sezione ritmica e di un Dupree molto ispirato. Si arriva così’ alla traccia numero cinque, “Just Because I’m Drunk”, clamoroso pezzo di southern rock ad alto tasso alcolico, con un ottimo lavoro di Jeff Worley alla chitarra e in cui Dupree può dare libero sfogo al suo amore per questo tipo di sonorità, amore peraltro mai nascosto dai Jackyl, da sempre considerati una via di mezzo tra AC/DC e Lynyrd Skynyrd. Non è una novità poi per la band piazzare una cover nella tracklist dei propri dischi, stupisce la scelta che stavolta è caduta su “Every 1’s a Winner”, brano di disco music portato al successo dagli Hot Chocolate nel 1978 e che nella versione dei Jackyl diventa uno scanzonato rock’n’roll quasi fosse un pezzo originale del quartetto. Sicuramente da segnalare anche l’incedere minaccioso di “Hammer To The Head” che lascia poi il posto alla scanzonata “Limp Dick” ( i testi di Dupree sono spesso dissacranti…) e alla conclusiva “Blast Off”, che nel testo recita “This is Rock & Roll and I’m a Party”…più chiaro di così….
https://www.youtube.com/watch?v=hjHKAPOBBv8&list=PLn_lHM4dKxegU_IiBeedCTQInLHnaJA-m