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«Defiscalizziamo la montagna, se vogliamo salvarla»

Negli anni scorsi ha introdotto agevolazioni per i giovani che scelgono di restare ad abitare in paese o aprono un’attività commerciale. Ma gli sforzi di un piccolo Comune, secondo lei, non bastano. Per questo Flora Fiorina, sindaca di Gandellino, lancia un appello allo Stato.

Una proposta che suona così: «Defiscalizziamo la montagna». Cosa significhi, lo spiega la stessa prima cittadina con esempi concreti: «I nostri negozi non dovrebbero pagare l’Iva al 22%, ma al 10. In questo modo potrebbero ridurre i prezzi. Chi svolge un’attività artigianale dovrebbe avere un’agevolazione notevole, perché con il lavoro continua a mantenere vivo un territorio che senza la presenza delle persone muore».

La questione, inoltre, è che in montagna la vita costa di più. «Non è possibile che per il metano si paghi di più a Gandellino che a Bergamo – prosegue Flora Fiorina -. Capisco che il trasporto costi di più, così come le infrastrutture, ma è proprio qui che deve venire in supporto lo Stato. Quello Stato che trova i soldi per tante cose, deve trovarli anche per i suoi cittadini che vivono in periferia». Chi abita in montagna, aggiunge la sindaca di Gandellino, paga di più «la scuola, i trasporti, il cibo, il riscaldamento». E nonostante ciò «continua a voler vivere in questo territorio».

«Se muore la montagna, muore anche la pianura», mette in guardia Flora Fiorina. «Se il territorio viene abbandonato, se non c’è più chi si preoccupa di curarlo, le conseguenze possono essere drammatiche. Mai come in questo momento assistiamo sempre più spesso a disastri dovuti al dissesto idrogeologico perché la montagna, purtroppo, è stata in parte abbandonata e i Comuni da soli non ce la fanno più a mantenere il territorio».

Una proposta analoga a quella della prima cittadina di Gandellino, lo scorso anno, era partita in Piemonte su iniziativa dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

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