Album of the week

L.A. GUNS – The Missing Peace

Chi ha avuto la fortuna di presenziare lo scorso mese di aprile al Frontiers Rock Festival in quel di Trezzo sull’Adda, avrà come uno dei ricordi più vividi la straordinaria prestazione degli L.A. Guns, storica formazione dello sleaze americano, che dopo diversi anni di contrasti e conseguente sdoppiamento della band, è tornata a vedere sullo stesso palco i due membri originari e leader della band stessa, Tracii  Guns ( chitarra )  e Phil Lewis ( voce ).

Completano questa nuova incarnazione degli L.A. Guns il chitarrista Michael Grant ( ex Endeverafter ), il bassista Johnny Martin ( ex Chelsea Smile ) e il batterista Shane Fitzgibbon. Grazie proprio alla loro incendiaria apparizione di aprile l’attesa per questo nuovo lavoro era da parte mia molto alta, attesa aumentata dopo aver ascoltato i primi singoli estratti da questo “The Missing Peace”, che facevano decisamente ben sperare. Apre le danze “It’s All The Same To Me” buon pezzo di sleaze rock con le chitarre di Tracii e Grant in bella evidenza, seguito da “Speed”, brano scelto come primo singolo che ricorda la vecchia “No Mercy” e che cita persino “Highway Star” dei Deep Purple, brano fatto apposta per deflagrare dal vivo, come dimostrato nel già citato show di Aprile. Profuma di vecchi L.A. Guns anche “Sticky Fingers”, ed è un vero piacere sentire la lasciva voce di Phil Lewis duettare con la chitarra di Tracii Guns come ai bei tempi. “Baby Gotta Fever” è sleaze rock’n’roll alla massima potenza, mentre “Don’t Bring a Knife To a Gunfight” è costruita su un riff “metallone”, marchio di fabbrica di un grande chitarrista da sempre capace di spaziare con disinvoltura tra le varie facce del rock’n’roll senza mai perdere un briciolo di credibilità. Altro gran pezzo è “Kill It Or Die”, una sorta di lezione in tre minuti di cosa voglia dire suonare sleaze, ma d’altronde questo è un genere che hanno inventato loro insieme ad un pugno di rockers tanti anni fa dalle parti del Sunset Strip. Non manca nulla, neanche le ballate che oggi si chiamano “Christine” e “The Flood’s The Fault of the Rain”e che hanno quel mood malinconico vero marchio di fabbrica della coppia Lewis/Guns. Citazione d’obbligo anche per “The Devil Made Me Do It”, un altro proiettile di puro sleaze sparato in faccia a tutta velocità, e per la title track, mid tempo di grande intensità che mi ha ricordato il grande classico “Over The Edge”. Un grande ritorno per uno dei dischi più belli di questo 2017, tutti pronti per il loro ritorno sui palchi italiani il prossimo mese di novembre.

 

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