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Cosa fare (e non fare) quando un bimbo ha fretta di nascere

Lo chiamano “parto precipitoso”. Si verifica quando un bimbo viene alla luce molto più in fretta del normale, come accaduto l’altro giorno a Clusone. Ma perché succede? E cosa bisogna fare in simili circostanze?

Abbiamo posto queste domande al dottor Maurizio Algeri, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale “Locatelli” di Piario. «Una quota di parti – spiega – viene definita “parto precipitoso”, ma è difficile dire quando e in che soggetti si verifichi. Può succedere anche con un primo figlio, non è detto debba essere sempre con il secondo. Quando si verifica un evento di questo tipo con la mamma che non fa a tempo ad arrivare in ospedale, di solito vuol dire che va tutto bene. Il bambino nasce spontaneamente».

Resta da capire come comportarsi per gestire al meglio un evento del genere. «Se il parto è fisiologico e normale, l’ideale è non fare assolutamente niente. Questo perché il bambino nasce da solo e ogni intervento di persone non esperte potrebbe causare danni». Il dottor Algeri, però, aggiunge anche tre consigli.

«Anzitutto, arrivare in ospedale il prima possibile. Secondo: se la testa sta uscendo, bisogna trovare una posizione comoda per la donna, aiutarla a stare calma, rilassata, invitandola a respirare profondamente e a spingere assecondando le contrazioni. Quando il bambino esce, le cose importanti da fare sono tenerlo al caldo il più possibile, perché l’ipotermia può causare seri problemi, e controllare l’inserzione del funicolo. Se donna dovesse sanguinare, bisogna legare il funicolo con qualsiasi mezzo e, in attesa di arrivare in ospedale o dell’ambulanza, massaggiare la pancia della mamma energicamente».

L’intervista al dottor Algeri:

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