Album of the week

GARY JEFFRIES – I Ain’t Done Yet

Per me è sempre un piacere poter parlare di Gary Jeffries, carismatico cantante originario di Monticello, Indiana, attivo sulla scena fin dai primi anni ’90 con gli Asphalt Ballet ( consigliatissimo il loro debut album del 1991 ) e successivamente con Alligator Stew, Grouchy Rooster,  The Regulators e poi con una carriera solista che vede ora arrivare il secondo album, dopo il precedente “Middle Class Man” del 2011.

Come il precedente lavoro anche questo viene autoprodotto dallo stesso Gary, e per me rimane un mistero il motivo di come un artista di tale spessore non abbia la fila di case discografiche fuori dalla porta, anche se il genere portato avanti , il southern rock, salvo qualche rara eccezione ( vedi i Blackberry Smoke ) non è certo quello più ricercato dalle varie etichette. Ma lasciamo perdere questi mie considerazioni abbastanza nostalgiche e concentriamoci sulla musica, che anche stavolta è di primissimo livello. Ben coadiuvato da John Goodwin alla chitarra, Chris Turbis alle tastiere ( The Regulators, Alligator Stew ) e Chad Clark alla batteria Gary tira fuori un disco intriso di southern rock fino al midollo, basterebbe l’iniziale “Country Born Blood” per dare il massimo dei voti, un brano fiero, emozionale, un affresco splendido che solo i grandi possono dipingere. Ma tutto l’album è un susseguirsi di emozioni, da “Deeper Shade of Blue” alla straordinaria “Dixie Crush”, un pezzo che non sfigurerebbe in un qualsiasi disco dei maestri Lynyrd Skynyrd, dal rock’n’roll di “One Time Too Long” alle atmosfere country/western di “Smokin’ Gun”. Atmosfere che ritroviamo anche in “Ticket On The Train”, uno dei miei brani preferiti del disco, con un tappeto di armonica da pelle d’oca. E anche quando Gary si concede una cover della famosa “Who’ll Stop The Rain” dei Creedence  Clearwater Revival il risultato è da applausi. “I Ain’t Done Yet” è il disco che consacra Jeffries come una delle voci più importanti del southern rock degli ultimi anni, come scritto in apertura rimane per me difficile capire come nessuno abbia voluto investire su un artista così talentuoso, io non posso far altro che consigliarvi di fare vostro questo disco, in vendita attraverso La pagina di Reverb Nation o presso cd baby. Grazie Gary, lo spirito del southern rock ti mantenga sempre così.

 

 

 

 

 

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