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«Il Consiglio Regionale si esprima su Piario. Colleghi della Valle, ci siete?»

Una mozione con cui salvare il punto nascita dell’ospedale Antonio Locatelli di Piario. L’ha preparata il consigliere regionale del Partito Democratico Jacopo Scandella. Sotto il testo lo spazio per i firmatari al momento è vuoto, attende di essere riempito con i nomi degli altri colleghi, in particolare del territorio della Valle Seriana.

«I sindaci, con l’annuncio del ricorso al Tar contro la delibera di Regione Lombardia – spiega Scandella -, hanno scelto la via giudiziaria. Sarà quindi il Tar a dirci se quella scelta è legittima o meno. Quello che già sappiamo da subito è che si tratta di una scelta sbagliata ed è per questo che credo sia giusto contrastarla anche dal punto di vista politico. Non c’è alcuna persona di buon senso che possa giustificare il mantenimento di quattro punti nascita attorno Bergamo e la contemporanea chiusura di Piario».

Secondo il consigliere, oltre alle azioni intraprese dal comitato, sarà determinante proprio l’impegno dei consiglieri. «La Regione – continua Scandella – ha tutto il potere di decidere l’organizzazione dei punti nascita, del personale, gli investimenti nelle strutture e appunto di decidere se un punto nascita deve restare aperto o chiudere. Per cui, dato che il Consiglio Regionale è sovrano, ho deciso di presentare una mozione che impegna la giunta a rivedere la scelta della delibera di fine giugno e a mettere in campo tutte le iniziative necessarie dal punto di vista organizzativo e politico per mantenere aperto il punto nascita di Piario. Se il consiglio la vota, la giunta sarà impegnata a farlo ed è per questo che chiedo ai miei colleghi, a tutti i consiglieri regionali, di sottoscriverla insieme a me, in particolare modo a quelli eletti nel territorio della Valle Seriana: a Lara Magoni di Fratelli d’Italia, a Paolo Franco di Forza Italia e a Roberto Anelli della Lega».

In relazione alla chiusura del punto nascita di Piario nei giorni scorsi proprio il consigliere regionale della Lega Nord Anelli ha gettato ombre sul centrosinistra. «Credo che giocare allo scaricabarile – chiude il consigliere del Pd – non faccia onore a una Regione che ha tutto il potere di prendere le decisioni in merito al punto nascita di Piario. Mi piacerebbe confrontarmi in un dibattito con Anelli per mettere sul campo le effettive responsabilità di questa scelta. A questo punto servirebbe un po’ di chiarezza, in primo luogo nel 2017 la Regione non ha chiesto una deroga per il punto nascita di Piario, ma per tutti i punti nascita al di sotto dei 500 parti all’anno, anche quelli che si trovano vicini ad altri punti ed è comprensibile che debbano chiudere. In secondo luogo ci sono alcuni requisiti fondamentali che devi garantire se vuoi ottenere una deroga, per esempio il pediatra h24 nella struttura. Anche se non incide così tanto nella qualità del servizio, in quanto a Piario per esempio il pediatra è sempre reperibile, è un criterio fondamentale senza il quale è impossibile ottenere la deroga. La Regione che non ha fatto quell’investimento non può stupirsi ora del mancato ottenimento della deroga. In questo caso il Ministero viene utilizzato come scusa. Dalla comunicazione dell’ottobre 2017 sono passati infatti nove mesi, e prima della delibera si sono aspettate le elezioni regionali. Non c’era alcuna urgenza e ancora oggi la Regione ha ancora tutto il potere per mettere in discussione questa scelta e mantenere aperto il punto nascita di Piario».

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