Secondo lavoro per il chitarrista italiano Stefano Viana, dopo il buon debutto del 2017. Per questa nuova fatica Stefano è volato negli States per realizzare il disco in compagnia del cantante produttore Bryan Cole ( Giant, Steel City ), che dobbiamo dirlo subito ha davvero fatto un buon lavoro in entrambi i campi.
Completano la line up di questo “Forever Free” Anna Portalupi al basso ( Hardline ) , Pasquale India alle tastiere, Adam Ernst alla batteria e Francesco Marras alla chitarra. Ospiti speciali sono invece John Roth ( Winger ) alla chitarra in tre pezzi e Terry Brock ( Strangeways, Giant, The Sign ) che duetta con Cole in “Do You Remember”, si occupa dei cori e della produzione delle parti vocali del disco. Da un punto di vista sonoro il disco procede nella direzione tracciata dal primo album, ovvero un hard rock melodico che ha proprio in band come Giant e Strangeways i punti di contatto più evidenti, da qui la scelta non credo casuale di collaborare proprio con Brock, cantante che soprattutto con gli Strangeways ha saputo scrivere pagine importanti nella storia del melodic rock. “Forever Free”, “In The Name of Love” e “Heart of Stone” profumano di melodic hard rock americano anni ’80, e lo dico con tutto quello che di positivo questo significa, Stefano è un ottimo compositore ed esecutore, e la voce di Cole è adattissima al genere. “Do You Remember” è una bella ballata in cui il duetto Cole/Brock citato prima è notevole, per pathos decisamente il miglior brano del disco, seguito a ruota da “Who Do You Think We Are”, pezzo arioso e iper melodico con un bel refrain che cattura fin dal primo ascolto. Tra le mie preferite annovero sicuramente “Friday Night” che è la classica canzone da ascoltare a tutto volume su una decappottabile in una calda serata d’estate. Da ricordare che nell’edizione giapponese a cura di Anderstein Music troviamo come bonus la versione per piano e voce di “Do You Remember”, che altro non fa che dare ancora più valore ad un lavoro che definirei riuscito.
