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A Pisogne la cerimonia del “Premio Romanino”

Dopo Massimo Minini, Christo, Vittorio Sgarbi e Giordano Bruno Guerri, il premio Romanino è stato assegnato al docente e storico dell’arte Francesco Frangi. Il riconoscimento è stato consegnato, sabato 21 settembre, con una cerimonia ad hoc nella Chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne, nell’ambito dell’ottava edizione del festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”.

Sul lungolago pisognese si aggiungerà dunque, accanto a coloro che hanno ricevuto nelle edizioni precedenti il Premio, la mattonella raffigurante il volto del dottor Frangi, realizzata, come da tradizione da cinque anni a questa parte, dall’artista Perry Bianchini.

«Nutro un grande orgoglio ed una forte felicità per il fatto che il Premio sia dedicato ad uno degli artisti che più ho amato in più di trent’anni di studi di storia dell’arte – racconta il professore associato di Storia dell’arte moderna e Museologia all’Università degli Studi di Pavia (sede di Cremona), Francesco Frangi -. Apprezzo molto anche il fatto che il premio sia consegnato nel luogo in cui Romanino ha eseguito il suo capolavoro indimenticabile. La Chiesa è l’opera cardine nella quale l’artista ha rivelato più compiutamente se stesso, liberando un linguaggio fatto di un registro narrativo sempre tumultuoso, sobbalzante, con affondi realistici impressionanti, un linguaggio che ancor oggi colpisce e affascina senza bisogno che lo si spieghi».

Alcuni affreschi del Romanino

Una scelta ponderata preceduta da un’attenta analisi svolta da parte dell’assessorato alla cultura del Comune di Pisogne in collaborazione con l’associazione “Cieli Vibranti” nella persona di Fabio Larovere, il direttore Artistico del Festival. «Abbiamo deciso di premiare il dottor Frangi perchè è uno dei maggiori esperti del Rinascimento lombardo ed in particolare perchè sull’artista Girolamo Romani -detto il Romanino ndr.- ha svolto un’attività di ricerca rinnovando ed ampliando le conoscenze relative al suo operato, in particolare ad esempio il dottor Frangi ha curato la mostra “Girolamo Romanino: un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano” tenutasi nel 2006 al Castello del Buonconsiglio di Trento – afferma l’assessore alla cultura e allo sport, Giovanni Bettoni -. I suoi studi sono dunque un punto di riferimento per chi desideri conoscere l’arte del Romanino».

La Chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne

Istituito nel 2015 dal Comune di Pisogne, il Premio Romanino ha come obiettivo quello di celebrare e premiare personalità della cultura e dell’arte, che abbiano contribuito agli studi sull’artista bresciano, o la cui biografia rispecchi il carattere innovativo ed originale dell’esperienza pittorica di Girolamo Romani. «Il Premio Romanino rappresenta la possibilità di instaurare un legame con esperti e studiosi dell’arte, dunque di creare dei collegamenti importanti che potranno poi aiutarci per il futuro. Inoltre il Premio è l’ennesima occasione per far conoscere a chi viene in questa ricorrenza, il fiore all’occhiello di Pisogne (la Chiesa di Santa Maria della Neve con gli affreschi del Romanino), dando poi la possibilità ai medesimi visitatori di tornarci, parlarne e di apprezzarlo» sottolinea il primo cittadino di Pisogne, Federico Laini.

Gli “Ars Ludica Ensemble”

Alla cerimonia hanno preso parte con degli interventi, il primo cittadino, Federico Laini, l’assessore alla cultura e sport, Giovanni Bettoni, il direttore artistico del Festival, Fabio Larovere, il dottor Francesco Frangi e la curatrice dei lavori di restauro nel portico Sud della chiesa di S. Maria della Neve, Elena Celeri, che brevemente ha illustrato la tecnica di lavoro adottata per recuperare alcuni affreschi del Romanino che erano stati coperti con strati di intonaco e calce dagli Agostiniani nel 600. Ad arricchire la premiazione con una nota soave gli “Ars Ludica Ensemble”.

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