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Impianti di Lizzola in Consiglio, Walter Semperboni vota contro

Il Consiglio comunale di Valbondione ha revocato una delibera della precedente amministrazione relativa agli impianti sciistici di Lizzola. Una decisione presa quasi all’unanimità. L’unico a votare contro è stato il vicesindaco, Walter Semperboni.

La delibera revocata è quella approvata dal Consiglio comunale il 31 luglio 2018. Allora l’amministrazione comunale era guidata dalla sindaca Sonia Simoncelli (lista civica “Valbondione per tutti”). La stessa amministrazione che nel 2014 aveva affittato gli impianti di risalita dal Fallimento della Sviluppo turistico Lizzola in liquidazione e poi li aveva dati a sua volta in sublocazione alla Cooperativa “Nuova Lizzola”.

Il 31 luglio 2018 il Consiglio comunale decise di di dare avvio al procedimento per la decadenza delle concessioni relative alle seggiovie Lizzola-Cavandola, Cavandola-Rambasì, Due Baite-Biok e Del Sole-Sponda Vaga. Inoltre, ratificò l’operato della prima cittadina che aveva dichiarato la risoluzione dei contratti di affitto e subaffitto. I motivi di queste decisioni si trovano nelle premesse della delibera: «Nuova Lizzola non ha adempiuto alle obbligazioni assunte con il contratto di sublocazione, risultando debitrice nei confronti del Comune di Valbondione del complessivo importo di Euro 47.628,31, oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo, a titolo di canoni di locazione maturati e non versati». 

Per evitare «un aggravio dei costi», la sindaca alcuni giorni prima aveva inviato al Fallimento Stl la comunicazione di risoluzione del contratto. Secondo l’amministrazione di Valbondione, «il perdurante inadempimento contrattuale di Nuova Lizzola» comportava «una violazione delle obbligazioni assunte con il contratto di sublocazione e conseguentemente degli impegni assunti con i contratti di concessione, in quanto le prime parte integrante dei secondi».

La Cooperativa Nuova Lizzola ha però fatto ricorso al Tar. Il tribunale amministrativo di Brescia le ha dato ragione, accogliendo la domanda di sospensione della delibera e quindi rendendo inefficace la revoca delle concessioni. Il Comune di Valbondione non si è costituito in giudizio. Nell’ordinanza del 17 gennaio 2019 i giudici sottolineano che, invitato a mandare una relazione, «non ha fatto pervenire nulla». 

Il Tar di fatto slega la questione canone d’affitto dalla concessione. «L’articolo 16 dei tre atti di concessione – si legge nella stessa ordinanza – dispone che “Il canone della singola concessione si intende a titolo gratuito, per gli altri aspetti contrattuali si rimanda al contratto di sublocazione tra il Comune di Valbondione e la Nuova Lizzola Scrl relativo agli impianti di risalita”». I giudici, tra le altre cose, scrivono che «la configurabilità dell’inadempimento dell’obbligo di corresponsione del canone è contestata dalla Cooperativa ricorrente ed è attualmente sub judice, cosicché il presupposto sul quale si fonda il provvedimento impugnato non è assistito da stabilità e certezza, non avendo ancora formato oggetto di accertamento giurisdizionale». E «tale ultima deduzione appare sufficiente a radicare un vizio di legittimità dell’atto impugnato». Il Tar ha quindi condannato il Comune a pagare 800 euro per le spese e ha rinviato la trattazione all’udienza del 23 ottobre.

Lizzola

C’è stato poi un altro fatto nuovo. A fine 2018 la Cooperativa Nuova Lizzola ha acquisito dal Fallimento Stl terreni e impianti del comprensorio sciistico. «Pertanto – ha sottolineato la sindaca Romina Riccardi in Consiglio – sono cessati i presupposti della locazione e sublocazione». La “Nuova Lizzola”, alla fine di agosto, ha anche chiesto il rinnovo delle concessioni, in scadenza il 15 dicembre 2020. La stessa cooperativa nei giorni scorsi ha rinunciato alla causa al Tar, alla pretesa che il Comune paghi gli 800 euro e a ogni tipo di rivalsa comprese le spese legali. 

Sono questi i motivi che hanno portato il Consiglio comunale a revocare la delibera del luglio 2018 e, contestualmente, a prorogare per altri 6 anni la concessione degli impianti (subordinatamente al giudizio favorevole degli organi competenti).

La prima cittadina di Valbondione ha sottolineato anche che «la presenza attiva della stazione sciistica di Lizzola contribuisce ad incrementare lo sviluppo turistico, i cui effetti si ripercuotono per tutta la valle, valorizzando il territorio e l’economia». Motivazioni richiamate anche dal consigliere di minoranza Walter Mazzocchi quando ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo (lista civica “Tutti per Valbondione”).

Si è espressa naturalmente a favore anche la maggioranza (lista civica “Valbondione C’è”), ad eccezione del vicesindaco Walter Semperboni. «Il mio voto non è contro la sindaco tantomeno contro il gruppo – ha specificato -. Il mio voto è contro il comportamento di certe persone… Che dire poi di ex amministratori che hanno preso una decisione e poi non hanno seguito la causa nelle sedi competenti. Per questo loro comportamento ora noi ci troviamo a dover calare i pantaloni. E mi chiedo se ci si può rivalere su di loro per danno erariale. Il mio voto non è nemmeno contro la continuazione degli impianti di Lizzola. Solo gradirei che certe persone avessero un po’ più di serenità e non si credessero “padroni” di quello che il Comune ha pagato, ad esempio il ponte e i parcheggi siti in Lizzola». A seduta conclusa, Semperboni ha spiegato che a suo parere sarebbe bastato rinnovare le concessioni per soli tre anni: «Un tempo che ci avrebbe consentito di gestire meglio la situazione».

«Rispettiamo il voto di Walter perché è giusto che ognuno ragioni con la propria testa ed è normale che durante un’amministrazione non si sia sempre d’accordo – ha detto Romina Riccardi -. Sulla scorta delle decisioni precedenti era prevedibile che il Tar avesse dato torto al Comune e saremmo stati costretti a pagare. Per evitare spese abbiamo preferito giungere a questa soluzione, considerando anche il valore degli impianti per il nostro territorio».

L’amministrazione, in questo momento, segue la strada della mediazione.  Il Comune, infatti, ha in corso altre due cause con la Nuova Lizzola presso il tribunale civile di Bergamo. «Il giudice ha auspicato una conciliazione e, accogliendo il suo invito, abbiamo chiesto alla cooperativa di metterle in standby in forza all’impegno preso di rinnovare le concessioni – ha spiegato la sindaca -.  Approvando questo punto in consiglio abbiamo così il tempo di studiare i fascicoli e chiudiamo almeno la causa aperta al Tar sulle concessioni. Daremo presto un incarico ad un legale nuovo affinché ci sia un parere il più obiettivo possibile».

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