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«Dividersi non ha mai portato a niente di buono»

Sta suscitando un dibattito sempre più esteso la proposta di rivedere i confini della Comunità montana Valle Seriana avanzata dai sindaci di Castione (Angelo Migliorati), Clusone (Massimo Morstabilini) e Rovetta (Mauro Marinoni). Nei giorni scorsi, una lettera del presidente della Comunità montana Giampiero Calegari ha suscitato l’immediata reazione di Migliorati (qui l’articolo).

Fa riferimento anche a questo botta e risposta la lettera che abbiamo ricevuto in redazione, inviata da Fabrizio Zucchelli, di Ardesio. La pubblichiamo di seguito:

Voglio dire la mia sulla questione ‘Confini della Comunità’ Montana Valle Seriana’. Sono Fabrizio Zucchelli, di Ardesio. Provo a riassumere:

Tre sindaci della alta valle, di Castione della Presolana, di Clusone e di Rovetta propongono una riparametrazione dei confini della Comunità montana, evidenziando che comuni della bassa valle poco hanno a che fare con la montagna e che i problemi di Ranica sono diversi da quelli di Valbondione: fin qui tutto condivisibile in quanto dati di fatto.

Il presidente della Comunità montana risponde che il tavolo cui portare la questione è presso l’ente e invita a marciare uniti, anche questo condivisibile

Il sindaco di Castione afferma: “Abbiamo bisogno di una Comunità montana con caratteristiche territoriali, sociali ed economiche omogenee, per essere propositivi e incisivi riguardo i programmi di sviluppo in corso (Recovery fund) ed evidenzia la disparità di trattamento economico tra due Comunità montane vicine ma dimentica, volutamente (?), di specificare il numero dei residenti nelle due comunità”.

Ecco io voglio dire che abbiamo bisogno di un ente che dia voce invece a tutti i 38 comuni della valle; il tema della viabilità, quello della sanità o meglio della salute, quello della formazione scolastica, quello dell’ambiente, quello del turismo, quello del lavoro sono temi che coinvolgono il territorio tutto; forse l’ ente non dovrebbe chiamarsi Comunità montana ma solo Comunità della Valle Seriana, non credo però che basti il cambio del nome, non credo che il problema sia solo di altimetria e di distanze dal capoluogo.

L’ente deve mettersi a capo di un progetto di valle, noi purtroppo non ci sentiamo ‘camuni’ o ‘scalvini’, come si sentono i nostri vicini, ci manca un comune sentire di appartenenza alla valle, qualche anno fa chiamata anche ‘valle d’oro’.

Abbiamo sul territorio eccellenze straordinarie, le aziende che operano sui mercati internazionali, i comuni che sono inseriti in un contesto di grande pregio ambientale, il territorio che è uno scrigno di storia, arte, natura, tradizioni, lavoro, tecnologia, sport e gastronomia.

Il dividersi non ha mai portato a niente di buono, specie oggi davanti a sfide epocali.

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