I lavori per l’adeguamento antisismico della Rsd Papa Giovanni XXIII di Piario dovevano partire mesi fa. Il cantiere è stato consegnato, gli ospiti trasferiti, i lavoratori spostati di 35 chilometri. L’unica cosa a non essersi mossa, finora, sono i lavori stessi. Oltre ai consiglieri regionali del Partito democratico Jacopo Scandella e Davide Casati, anche Michele Schiavi di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione.
«Ho chiesto alla Giunta di spiegare perché, dopo cinque mesi di ritardo, l’azienda aggiudicataria non si sia ancora presentata in cantiere – afferma Schiavi -. È una situazione che sta creando disagi reali e quotidiani a famiglie, ospiti e lavoratori. Serve una risposta chiara, non ulteriori attese».
Come emero dalle risposte dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, i lavori erano stati avviati a gennaio 2024, ma una sospensione dovuta alle condizioni climatiche ha imposto il trasferimento degli ospiti, a partire dal 17 giugno 2025, presso un padiglione della Fondazione Carisma di Bergamo. Una soluzione temporanea che sarebbe dovuta durare il tempo necessario a far ripartire il cantiere. Così non è stato.
«L’Ats (Agenzia di tutela della salute, ndr) di Bergamo non ha saputo indicare una data certa, nonostante le ripetute e sollecite richieste da parte mia e degli amministratori del territorio: solo dopo un articolo sulla stampa è stato indicato il mese di ottobre per il riavvio dei lavori, a cui però non è seguita nessuna comunicazione formale. Intanto rimangono i disagi per 32 persone con disabilità grave e per i circa cinquanta dipendenti coinvolti – prosegue Schiavi -. A questo si aggiunge che la stessa azienda appaltatrice sta accumulando ritardi anche in un altro cantiere affidato da Ats. Non è accettabile».
Il consigliere bergamasco ha chiesto impegni precisi: «Ho domandato che venga definita immediatamente una tempistica realistica e che sia assicurato il monitoraggio costante dell’appalto».
Nella sua risposta, l’assessore Bertolaso ha affermato con forza che Ats Bergamo ha tutti gli strumenti normativi per poter realizzare i lavori e dopo specifica richiesta la direzione generale Welfare ha ricevuto da Ats Bergamo una risposta. La strategia prevede due opzioni dettagliatamente calendarizzate. La prima consiste nella prosecuzione dei lavori con l’attuale impresa aggiudicataria: entro il 31 dicembre 2025 sarà consegnato il progetto esecutivo rivisto, entro il 30 gennaio 2026 dovrà essere definito l’avvio effettivo dei lavori, che riprenderanno il 1° marzo 2026, con conclusione prevista per il 15 settembre 2026, corrispondenti a 180 giorni lavorativi. La seconda opzione prevede un nuovo affidamento in caso di inadempienza dell’attuale impresa aggiudicataria: la procedura negoziata sarà indetta il 20 febbraio 2026, l’affidamento a nuova impresa avverrà entro il 30 aprile 2026 e i lavori si concluderanno entro il 30 ottobre 2026.
«Io e l’Assessore Guido Bertolaso ci siamo presi l’impegno di tenere monitorato questo cronoprogramma che – finalmente – Ats ha comunicato all’assessore. Sono tranquillizzato dal fatto che, almeno all’assessore delegato, Ats Bergamo abbia deciso di rispondere», conclude Michele Schiavi.
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale della Lega Roberto Anelli. «Grazie ad un’interrogazione a risposta immediata rivolta dal consigliere Michele Schiavi, che ringrazio, abbiamo sollecitato risposte chiare in merito al cantiere per i lavori di adeguamento antisismico, ristrutturazione e riqualificazione degli spazi interni della struttura, che dopo quattro mesi non sono ancora partiti, generando una situazione di forte preoccupazione in Alta Val Seriana. E questo, nonostante i fondi stanziati da Regione Lombardia».
«La Residenza socio sanitaria per disabili di Piario – conclude Anelli – è un presidio fondamentale sia per le persone portatrici di disabilità intellettiva grave, che ogni giorno ricevono supporto riabilitativo e sono convolte in attività ricreative, che per i loro familiari. Oggi in Aula l’assessore Bertolaso ha offerto risposte precise, precisando che Regione Lombardia interverrà affinché venga rispettata la data del 30 ottobre per il completamento dei lavori, affidandosi nel caso con una procedura negoziata a una nuova impresa che offra tempi certi, in caso di risoluzione del contratto. A lui va il nostro plauso, in quanto il benessere dei nostri cittadini, specie per le fasce più deboli, è un diritto primario che, come Lega al governo di Regione Lombardia, abbiamo sempre garantito».

















