Ricordo ancora bene quando nell’ormai lontano 1996 ricevetti il demo di una giovane band pugliese, di Taranto, chiamata Mother Nature che con “Skin ” era già al terzo lavoro da studio, un fulmine a ciel sereno nel problematico panorama hard rock italiano di quegli anni, a maggior ragione perchè proveniva da una città del Sud che non aveva certo una grande tradizione rock alle spalle. L’hard rock sanguigno e molto seventies del quartetto pugliese fece subito breccia nel cuore di tanti rocker sparsi in giro per la penisola, fatto questo che portò la band a pubblicare tre anni più tardi il cd d’esordio intitolato anch’esso “Skin” per l’etichetta di Piacenza Big Ben, cd ormai diventato raro e che rimane a mio avviso uno dei migliori mai usciti in Italia in campo hard rock. Dopo molti concerti in giro per lo stivale, la band si scioglie nel 2003 per poi ritornare nel 2010 con qualche sporadico concerto che fa da apripista ad una vera e propria reunion che culmina con questo “Double Deal”, pubblicato dalla sempre attenta Andromeda Relix, che non si è fatta scappare l’occasione per mettere sotto contratto la band pugliese.
Un vero piacere dunque ritrovare il quartetto composto da Wlady Rizzi ( voce e armonica ), Luca Nappo ( chitarra ), Francesco Candelli ( Basso ) e Francesco Amati ( batteria ), che ci presentano 10 nuove canzoni che di fatto riprendono il discorso interrotto qualche anno fa. “Spit My Soul” con il suo incedere zeppeliniano stupisce per un ritornello molto melodico ed è sicuramente un buon inizio, subito doppiato da “Magnet Girl”, che mi ha ricordato le prime cose dei The Answer, hard rock fumante pilotato con sicurezza da Wlady Rizzi e con una sezione ritmica sugli scudi. “Haze” profuma invece di southern rock e l’accostamento con i Black Stone Cherry dei primi due dischi è abbastanza automatico, nota di merito per l’ottimo lavoro di Luca Nappo, chitarrista dotato di un gusto notevole anche nelle parti soliste. Ancora influssi Led Zeppelin in “Everything Will Follow”, mentre con “Double Deal” si viaggia su binari quasi swing, un pezzo molto particolare che ci trasporta direttamente in qualche fumoso locale notturno dell’America degli anni ’50/’60 tra personaggi di dubbia moralità e signorine di facili costumi. Ma è solo un attimo, perchè con “New Way” e “Does It Suit You ?” ritorna prepotentemente a farla da padrone l’hard rock fumante dei seventies. La chiusura è affidata a “Boy, We Gotta Handle This” 5 minuti di grande hard blues arricchiti dai cori femminili di Viviana Palermo e dall’armonica di Rizzi, senza dimenticare il contributo di Sax e Trombone, per un risultato finale davvero ottimo. Ci sono reunion che alla fine partoriscono il famoso topolino, non è certo il caso dei Mother Nature, tornati in grande spolvero e autori con questo “Double Deal” di uno dei migliori prodotti del genere di questo 2017.