Speciale Migranti

Migranti, le proposte del Comitato per l’accoglienza

Non c’è solo chi dice noi ai migranti. Da circa un mese e mezzo, in Alta Val Seriana, è nato un Comitato di cittadini per l’accoglienza. Leo Minuscoli, ex consigliere comunale a Clusone, è uno dei componenti. Spiega: «Siamo partiti da un dato di fatto: l’immigrazione è un fenomeno complesso che c’è stato, c’è in questo momento e ci sarà nei prossimi anni. Dopo alcune manifestazioni che non ci sono piaciute, abbiamo cercato di provare a trovare alcune soluzioni per gestire l’accoglienza di questi profughi, partendo da alcuni presupposti. Anzitutto siamo davanti a persone che scappano da situazioni il più delle volte gravissime: guerre, terrorismo, situazioni economiche insostenibili. Il mondo negli ultimi anni si è globalizzato: le merci e le persone girano in modo libero, per turismo, per commercio e per altri motivi. Inoltre, tutti i principali demografi segnalano che se non ci sarà un miglioramento delle condizioni di vita nei paesi dai quali queste persone fuggono, il fenomeno dell’immigrazione potrebbe durare per dieci, venti, forse trent’anni».

Alla luce di queste premesse, il Comitato si è chiesto cosa era possibile fare concretamente. «Non possiamo risolvere i problemi del mondo, però ognuno di noi può fare qualcosa per quello che succede fuori da casa sua – prosegue Minuscoli –. Vicino a noi c’è una realtà che vede un centinaio di persone presenti sul nostro territorio. Adesso ne sono arrivate delle altre. Probabilmente le persone che sono a Cerete presto se ne andranno perché nella struttura manca il riscaldamento. Quindi sull’altopiano di Clusone dovrebbero restare dalle 70 alle 80 persone. Noi vogliamo fare due cose. La prima promuovere una cultura dell’accoglienza, per far capire che con queste persone è possibile convivere superando le paure che legittimamente ci sono e che tutti abbiamo dentro. Per risolvere i problemi e superare le paure, a nostro avviso, non serve urlare, ma cercare di fare qualcosa». Il comitato ha già messo in atto alcune iniziative: «Abbiamo istituito un corso di alfabetizzazione per far imparare a queste persone almeno un po’ di lingua italiana. Ci sono altri volontari che stanno portando avanti una scuola di cucito per insegnare loro a riparare i vestiti. Nei fine settimana organizziamo momenti di gioco come partite di calcio e pallacanestro. Domenica prossima (6 settembre) faremo una biciclettata partendo da Rovetta per andare a Vertova». Infine, si pensa di coinvolgere i migranti in attività di volontariato: «Se riusciamo a risolvere il problema dell’assicurazione, la nostra idea è proporre ai Comuni, alle parrocchie, alle associazioni dei programmi di volontariato sociale in modo da tenere occupate queste persone, anche per la loro dignità personale».

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