Album of the week

W.A.S.P. Golgotha

Continua la saga di Blackie Lawless e dei suoi W.A.S.P., attivi fin dal lontano 1982 e passati attraverso innumerevoli cambiamenti di line-up e di idee politico/religiose. Ma quello che non è mai mancato a Lawless è la capacità di scrivere dischi e canzoni sempre convincenti, anche nei momenti più difficili della sua carriera, ponendolo come uno dei personaggi che meglio rappresentano gli ultimi 30 anni di storia dell’hard rock / heavy metal. La “conversione” religiosa di Lawless è ben evidente fin dal titolo del nuovo lavoro della band californiana, Golgotha è il nome del luogo di crocifissione di Gesù Cristo e punto di partenza del nuovo viaggio, arrivato a ben sei anni di distanza dal precedente “Babylon”.

Da un punto di vista sonoro non ci sono grosse sorprese, il sound è quello degli ultimi 2-3 dischi, ma come dicevo prima non per questo il livello qualitativo è basso, anzi, perchè grazie anche ad uno stato di forma vocale invidiabile di Blackie, “Golgotha” si pone come uno dei migliori dischi usciti fino ad ora in questo 2015.

“Scream ” e “Last Runaway” poste in apertura e scelte come primi singoli del disco sono le classiche cavalcate a cui gli W.A.S.P. ci hanno abituato, seguite poi da “Shotgun”, brano molto melodico con un ottimo lavoro del chitarrista Doug Blair. La traccia numero quattro è “Miss You”, brano inizialmente scritto per “The Crimson Idol” del 1992, ma mai portato a termine fino ad ora; quasi otto minuti di pathos, sofferenza e intensità, puntellati da un Blackie molto ispirato e che riporta decisamente ai tempi del disco in cui avrebbe dovuto comparire originariamente. Da segnalare anche qui un ottimo lavoro di Blair, chitarrista ormai pienamente inserito nel contesto della band e che non fa rimpiangere i suoi predecessori.

Band1

Ancora melodia con l’ottima “Fallen Under” mentre i quasi 8 minuti di “Slaves of the New World” sono forse quelli che fotografano meglio la filosofia sonora della band attuale, ovvero epicità, melodia e sprazzi di US metal di inizio carriera. E se “Eyes of my Maker” avrebbe strappato un sorriso di approvazione al compianto Ronnie James Dio, la title track ci porta nel nuovo credo di cristiano rinato di Mr. Lawless, il testo che recita “Jesus I Need You Now” lascia pochi dubbi a riguardo, accompagnando una canzone sofferta e ricca ancora una volta di pathos.

WASP Hi-Res Logo

Forse a qualcuno questo deciso cambio di rotta religioso e morale avrà dato fastidio, ma bisogna rispettare il fatto che una persona possa cambiare visione della vita nel corso della stessa, anche perchè da un punto di vista strettamente musicale i W.A.S.P continuano la loro strada fatta di buonissimi dischi come questo, confermando il fatto che tra i nomi di spicco della scena degli anni ’80 siano tra quelli ancora più credibili anche ai giorni nostri.

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Tempi supplementari puntata 12 ottobre 2015
Antenna 2 Tg 12 10 2015