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Domenica 20 novembre il referendum sulla fusione

Domenica 20 novembre, dalle 8 alle 21, i cittadini di Rovetta, Fino del Monte, Onore, Songavazzo e Cerete sono chiamati a votare con il referendum sulla fusione dei comuni.

Gli elettori dovranno esprimere la propria preferenza su due schede. La prima ha come quesito: “Volete che i Comuni di Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Onore siano unificati?”, sulla seconda è possibile scegliere il nome: “Volete che il nuovo Comune sia denominato: a) Borghi Borlezza; b) Borghi Presolana; c) Larna; d) San Narno; e) Valborlezza; f) Valleggia.

Per votare è necessario presentarsi al seggio muniti di tessera elettorale e di documento di riconoscimento. Al fine di agevolare il rilascio delle tessere elettorali non consegnate e dei duplicati, l’ufficio elettorale comunale rimarrà aperto al pubblico venerdì 18 e sabato 19 novembre dalle ore 8,30 alle ore 18,00, domenica 20 novembre dalle ore 8,00 alle ore 21,00.

Gli elettori fisicamente impediti: ciechi, amputati delle mani, affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale ed esprimere il voto con l’assistenza di un elettore della propria famiglia, o, in mancanza del familiare, di un altro elettore liberamente scelto, purché iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune della Repubblica. L’impedimento, se non evidente, deve essere dimostrato con certificato medico rilasciato da funzionari Medici designati dall’ASST Bergamo Est- Albino (ex ASL) che ha comunicato che i certificati potranno essere richiesti presso la sede di Clusone, Via Somvico n. 2 nei seguenti giorni (presentando documentazione sanitaria e documenti d’identità): 16 novembre ore 14.00 -15.00 18 novembre ore 11.00 -12.00. In alternativa, al fine di evitare di doversi munire di volta in volta, in occasione di ogni consultazione elettorale, dell’apposito certificato medico, gli elettori fisicamente impediti possono preventivamente chiedere l’annotazione permanente del diritto al voto assistito sulla propria tessera elettorale. A tal fine gli interessati possono presentarsi, muniti del certificato medico, presso l’Ufficio Elettorale del Comune che provvederà ad apporre apposito timbro sulla tessera elettorale. Tale annotazione consentirà l’ammissione al voto assistito senza ulteriori formalità, anche in occasione di successive consultazioni elettorali. Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un elettore invalido.

«Mi auguro che i cittadini abbiano ormai tutte le informazioni che servono per fare la propria scelta, in una settimana ricca di assemblee stiamo ribadendo tutti i concetti e cercheremo di fare capire cosa stiamo proponendo e con quale logica. I cittadini devono capire che la realtà in cui viviamo non è proprio così idilliaca come il cittadino percepisce. Vero le tasse sono alte, ma il benessere che viviamo oggi purtroppo non durerà tantissimo, noi che amministriamo ci accorgiamo che il declino è iniziato e non prevediamo un cambio di rotta. La fusione che proponiamo riteniamo sia una grande possibilità per gestire in modo migliore i nostri servizi e potere continuare a mantenerli in futuro. Lavoriamo insieme come abbiamo sempre detto in unione da tanti anni e questo ha creato le possibilità per arrivare a questa scelta in modo sereno, senza dovere fare cambi drastici. Tutto dipenderà da chi poi si troverà ad amministrare il comune; il futuro del proprio comune dipende sempre dall’amministratore. Ritengo, anche questo l’ho detto più volte, che non vi sarà alcuna perdita di identità. Ritengo che il confronto con le comunità vicine offra la possibilità di arricchirsi, mi auguro che questo sia lo scoglio più grosso, ma allo stesso tempo più superabile. Con la fusione non si perderà nulla, i servizi che si trovano nel comune continueranno a mantenersi, ci sarà sempre qualcuno che darà risposte. Verrà reso più funzionale lo svolgimento delle funzioni stesse dislocate nelle varie sedi e i funzionari avranno la possibilità di lavorare meglio e in modo sinergico nelle condizioni di dare una risposta alla lunga migliore al cittadino. È innegabile che un cambiamento di questo tipo un po’ di disagio possa portarlo. Io ritengo che sia più un disagio legato all’amministrazione e ai funzionari che operano in comune che dovranno cambiare il loro modo di lavorare e di rapportarsi con gli altri. Per il cittadino ritengo che in realtà all’atto pratico non cambierà granché. Non penso che le persone siano nei comuni tutti i giorni a chiedere documenti o altro. Se pensiamo a tutti gli spostamenti che facciamo per qualsiasi motivo all’interno del nostro territorio, e ricordiamo che si tratta di 2,5 km quadrati di territorio urbanizzato, questa è una distanza ridicola rispetto agli spostamenti che già facciamo. Inoltre potrebbe migliorare anche la possibilità di recepire i documenti tenendo in considerazione l’aspetto informatico e la gestione informatizzata di tutti i documenti».

«La prima cosa da dire è raccomandare a tutti i cittadini di munirsi del certificato elettorale e andare a votare domenica presso i seggi, perché è importante andare a votare e non lasciare che siano pochi a decidere il futuro del nostro territorio. L’altra cosa da sottolineare, ormai chiara ai cittadini, è che da una parte ci sono i sindaci e il comitato del sì che ritiene che il futuro debba essere amministrato da un solo comune; dall’altra parte ci siamo noi del comitato del no che riteniamo fondamentale che rimangano i comuni così come sono. L’aumento della qualità dei servizi e la riduzione dei costi può essere realizzato semplicemente con una gestione efficiente ed efficace dei comuni e dell’Unione dei Comuni della Presolana e così come è stato nel passato potrà esserlo anche nel futuro. Una cosa ci preoccupa: con l’eventuale sparizione delle singole amministrazioni, un fenomeno che già si sta verificando nelle comunità è la scarsa partecipazione che potrebbe addirittura acuirsi. Inoltre, come mai realtà vicine alle nostre che soffrono degli stessi problemi, realtà che hanno le nostre stesse problematiche, con difficoltà economiche anche maggiori, non pensano alla fusione, ma gestiscono la vita dei loro paesi con dignità e collaborando con gli altri comuni? Questo cosa rappresenta? Rappresenta che la fusione non è un progetto necessario e reversibile tanto che è stato detto in questi giorni dai nostri sindaci che senza fusione si andrà avanti comunque? In queste ultime settimane la nostra azione è stata definita come un’azione demagogica, strumentale e addirittura belligerante. Non so cosa voglia dire tutto questo, se vuol dire che noi abbiamo lottato con decisione e con forza per le nostre idee, a noi sta bene qualsiasi definizione. Abbiamo cercato di rappresentare gli elementi critici della fusione in senso generale, ma anche in senso particolare perché ci saranno effetti particolari da comune a comune. L’importante è che domenica la popolazione vada a votare e decida di salvaguardare le realtà storiche dei nostri comuni».

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