Arrivano da Montreal, Canada, i Von Rebels che con “Killing Machine” fanno il loro esordio sulla lunga distanza. La band, formata nel 2012, aveva già pubblicato l’ep “Too Damn Loud”, attirando l’attenzione degli appassionati del rock’n’roll più caciarone e casinista.
Uscito già da qualche mese sul mercato, l’album si compone di 11 canzoni per una durata di poco superiore ai 30 minuti, pezzi brevi, diretti e senza fronzoli. Basterebbe probabilmente citare la cover scelta dal quartetto canadese per inquadrare la loro proposta, ovvero una versione piuttosto fedele all’originale di “Nice Boys” degli australiani Rose Tattoo, rock’n’roll crudo e sparato. Dall’iniziale “Kill It” totalmente devota al verbo del compianto Lemmy è tutto un susseguirsi di furioso rock’n’roll, “Killing Machine”, “C’Mon” e “The Underground” viaggiano a mille all’ora e ricordano non poco la scena scandinava di fine anni ’90 – inizio 2000, tra Hellacopeters, Gluecifer e Peter Pan Speedrock. Ritmi più cadenzati invece per “Kicking Out The Devil”, il pezzo più lungo del lotto che mi ha fatto venire in mente qualcosa dei nostrani Jolly Power del periodo meno sleaze e più scandinavo. Ma è solo un attimo perchè i nostri ricominciano a pigiare il piede sull’acceleratore con bordate come “Borrowed Time”, “Postal” e “Too Damn Loud”. Nota di merito per la copertina del disco, che rende perfettamente l’idea di cosa siano i The Von Rebels, una rock’n’roll machine lanciata a folle velocità e che dal sangue sul cofano si intuisce che non sarà così facile fermarla.