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Nuove preoccupazioni per il punto nascita di Piario

Affermazioni in Commissione Sanità dell’assessore regionale Giulio Gallera destano preoccupazioni in Alta Valle Seriana. «Oggi l’Assessore – spiega il consigliere regionale Jacopo Scandella – ha detto che è intenzionato a procedere con la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti all’anno. Situazione che riguarda Piario e altri quattro in Regione».

Il calo delle nascite interessa tutto il Paese

«Nel 2017 l’Italia – spiega Scandella – ha raggiunto il record negativo di nascite dell’Unità d’Italia, una diminuzione ancora più accentuata in montagna, per via della carenza di lavoro e servizi, motivo per cui il punto nascita non è solo un servizio da difendere, ma un simbolo della montagna che non si rassegna allo spopolamento. Intorno a Bergamo ci sono, in un raggio di 7 chilometri, tre punti nascita (Seriate, Alzano e Bergamo). Non ha senso disinvestire nel più periferico che dista a più di 30 chilometri dagli altri».

Nuove mobilitazioni in vista

«Faremo di nuovo tutto quello che possiamo per scongiurare questa chiusura – aggiunge Scandella -: incontri, raccolte firme, gazebo. Vogliamo coinvolgere tutti i cittadini dell’Alta Valle Seriana».

Perché il punto nascita dell’Alta Valle Seriana è sostenibile?

«Considerando più bacini – conclude -: l’Alta Valle Seriana, la Media (fino a Gazzaniga), la Valle di Scalve, la Val Gandino e l’Alto Sebino, i parti sono circa 700 all’anno. I numeri quindi ci possono essere, a patto di investire costantemente nella qualità della struttura e del personale e di convogliare verso Piario le famiglie residenti in questi ambiti».

Jacopo Scandella

Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Franco, leggi questo articolo.

Ci siamo occupati di inverno demografico anche in questo articolo.

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