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Una strada di montagna per l’Alta Valle Seriana

«Per fortuna che c’è!» : afferma un cittadino di Gromo riferendosi alla Bani-Novazza, strada montana da cui si trova a dipendere l’Alta Valle Seriana dopo la frana che ieri mattina ha tagliato la provinciale tra Ardesio e Gromo.

Collegamento che di fronte al traffico di un’intera valle mostra comunque qualche limite (compreso quello al transito dei veicoli superiori a 35 q). Lungo il tracciato sono infatti frequenti rallentamenti e code. Ieri si è deciso di ricorrere a un impianto semaforico tra Rizzoli e i Bani (uno dei tratti più stretti), provvedimento che è riuscito a scongiurare gli imbottigliamenti che si sono verificati al presentarsi dell’emergenza. Ieri i sindaci hanno comunque chiesto di ricorrere il meno possibile alla strada.

Gli incolonnamenti al semaforo tra Bani e Novazza

Ma se gli abitanti del territorio sono abituati alle strade di montagna, la frana minaccia l’area sotto il profilo turistico e soprattutto l’ultima parte della stagione invernale sugli sci. «Siamo riusciti ad arrivare comunque – commenta una comitiva della Bassa Bergamasca -. Abbiamo la seconda casa a Gromo, qui è bellissimo e le giornate di sole sono impagabili. Tuttavia al momento, la situazione della strada non è uno stimolo a tornare anche il prossimo fine settimana».

Tra le persone che abbiamo incontrato nel bel borgo dell’Alta Valle Seriana c’è molta preoccupazione. «Non sappiamo con esattezza quando la strada provinciale tornerà percorribile, si parla anche di due settimane o forse più – afferma una persona la bar in piazza Dante a Gromo -. Domani mattina come andrà negli orari di punta? Come faremo con i ragazzi che devono andare a scuola?».

A Gromo alcune famiglie stanno cercando di organizzarsi, almeno per quanto riguarda la possibilità di portare i figli ad Ardesio per prendere il pullman al mattino. «Possiamo puntare la sveglia prima, ma il problema è il ritorno – ci spiega una mamma -. Un giorno o due si può prendere un permesso dal lavoro, ma se la situazione durerà settimane come faremo?».

Alcuni genitori degli alunni dell’Alta Valle Seriana hanno chiesto a Sab di trovare un modo per garantire il servizio, anche se sembra che al momento non sia stata trovata una soluzione.

«Mi associo agli studenti e alle loro famiglie e domani invierò anch’io a SAB una comunicazione sostenendo la loro posizione – afferma la prima cittadina di Gromo Sara Riva -. Ovviamente si rende innanzitutto necessario analizzare, sul piano della sicurezza, la possibilità di far transitare i pulmini; fatto questo, auspico ci si attivi per trovare il prima possibile una soluzione».

A Valbondione la minoranza consigliare guidata da Romina Riccardi, in un’interpellanza urgente, auspica che vi sia la possibilità di organizzare pulmini per evitare che le strade si sovraccaricano di automobili e di chiedere che i costi dei servizi straordinari siano rimborsati in virtù degli abbonamenti già sottoscritti dagli alunni.

Il problema del trasporto scolastico è anche al centro di una lettera scritta dal deputato Daniele Belotti al Prefetto, al Presidente della Provincia di Bergamo e alla direzione di Sab con cui si richiede: «l’impegno alle autorità competenti e alla società concessionaria del servizio di trasporto pubblico a trovare una soluzione adeguata per permettere ai ragazzi di continuare a frequentare la scuola, ad esempio con l’utilizzo di pulmini e minivan, pur nella consapevolezza delle difficoltà legate alla gestione di questo evento straordinario e di valutare una deroga autorizzando i volontari di Protezione Civile alle gestione della viabilità lungo il percorso alternativo vista la necessità di prevedere un senso unico alternato in lunghi tratti della strada».

Ieri il consigliere regionale Paolo Franco ha scritto al Presidente della Regione Fontana con il fine di sbloccare il prima possibile le risorse necessarie alla realizzazione delle opere con cui affrontare l’emergenza nel più breve tempo possibile.

Si sono attivati anche il consigliere regionale Jacopo Scandella e la deputata Elena Carnevali. In una lettera i due rappresentanti del Pd chiedono la convocazione di un tavolo per la rapida risoluzione dei problemi, la possibilità per la società di trasporti di potere ricorre (anche in via temporanea) a mezzi in grado di transitare lungo la deviazione e il presidio di forze dell’ordine o volontari della protezione civile come forma di prevenzione di fronte a disagi di varia natura. Nella comunicazione, inviata a Prefettura, Provincia, Regione e Sab si chiede inoltre il monitoraggio dell’area dal punto di vista idrogeologico.

Un pulmino di una società sciistica sta per affrontare la salita tra Novazza e Bani

 

 

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Categorie: Notizie
Tag: Dissesti, Frane

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