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Un Santo con la penna: la storia e gli aneddoti di don Gnocchi raccontati a teatro

Un racconto attraverso la tecnica dello storytelling (l’arte del raccontare storie) per ricordare la ritirata di Russia. Una parte di memoria diversa da quella della Shoah, ma pur sempre memoria, da non dimenticare, custodire e su cui riflettere.

“Un Santo con la penna. Storia di Don Carlo Gnocchi ed altri eroi della ritirata”, questo il titolo dello spettacolo teatrale di e con Emanuele Turelli che si svolgerà al teatro San Filippo Neri di Darfo Boario Terme, venerdì 24 gennaio alle 21.

L’evento – che rientra all’interno della rassegna di teatro civile della stagione teatrale 2019/20 – è organizzato dall’Amministrazione Comunale di Darfo Boario Terme in collaborazione con l’Oratorio San Filippo Neri di Darfo Boario Terme. «Vogliamo che il teatro non faccia solo ridere, ma anche riflettere – sottolinea il direttore artistico, Andrea Abondio -. Sei anni fa abbiamo raccolto la sfida di portare al San Filippo non solo spettacoli dialettali, ovvero commedie teatrali, ma anche spettacoli più impegnativi e piano piano stiamo riuscendo nel nostro intento».

La narrazione è un’evoluzione di aneddoti che ripercorrono le vicende della divisione Tridentina e delle altre divisioni dell’Armata italiana in Russia, durante il terribile ripiegamento del gennaio 1943 conclusosi con la battaglia di Nikolajewka. Il tutto vissuto dagli occhi di un soldato speciale: il cappellano della Tridentina, Don Carlo Gnocchi, tenente alpino proclamato poi Beato dalla Chiesa cattolica.

«Siamo un team di bresciani ed insieme abbiamo lavorato a lungo su questo tema che ci sta molto a cuore – descrive Emanuele Turelli -. I nostri nonni ce ne hanno parlato molto, dunque abbiamo deciso di approfondire l’argomento, senza però cadere nello scontato; ecco perché abbiamo scelto come figura Don Gnocchi. È stato un soldato speciale durante questa ritirata, ha curato le ferite che non si vedono, quelle che solo i preti possono curare. Successivamente ha svolto diverse ed importanti attività anche per la chiesa Cattolica che lo ha proclamato Beato».

Il curato si è infatti dedicato all’opera assistenziale degli orfani di alpini, dei piccoli invalidi di guerra, fondando una rete di collegi in molte città italiane. Non si curò solo dell’assistenza, don Gnocchi aprì anche Centri di rieducazione per i bambini affetti da poliomielite.

Emanuele Turelli

Dietro le quinte di questa narrazione teatrale si celano profonde ricerche che hanno visto la consultazione di documenti scritti, libri e testimonianze. «Gli aneddoti che racconterò sono stati trovati in seguito ad un lavoro di ricerca eseguito su diversi testi. In primis abbiamo studiato il libro di Don Gnocchi “Cristo è con gli Alpini”, una raccolta di testimonianze scritte di suo pugno, poi siamo passati all’analisi di alcuni testi scritti da chi ha vissuto la ritirata in prima persona e per concludere abbiamo chiesto l’avallo all’Associazione Nazionale Alpini per avere dati certi e la conferma delle informazioni che abbiamo raccolto», sottolinea Turelli.

Ad accompagnare il suo racconto, i musicisti Daniele Gozzetti e Davide Bonetti che con le note della chitarra armonica e la voce accentueranno ed enfatizzeranno la narrazione teatrale arricchendola di emozioni. 

 

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