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Per il nuovo ponte di Genova anche una ricerca dell’Università di Bergamo

C’è anche la competenza della ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo nel nuovo ponte San Giorgio di Genova che sarà inaugurato domani (lunedì 3 agosto), a quasi due anni dal tragico crollo che costò la vita a 43 persone. Italcementi e Calcestruzzi, società partner di WeBuild nel progetto di costruzione della nuova infrastruttura e fornitrici dei materiali, si sono avvalse della collaborazione del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’ateneo bergamasco per lo studio e la messa a punto del calcestruzzo per la soletta dell’impalcato del nuovo ponte.

Il team di ricercatori guidato dal professor Luigi Coppola, docente di Materiali per il restauro delle strutture e Materiali per l’edilizia nei corsi di laurea di Ingegneria Edile dell’Università e Presidente della sezione italiana dell’American Concrete Institute (ACI), ha collaborato con la Direzione Tecnologie e Qualità di Italcementi per lo sviluppo del mix-design del calcestruzzo utilizzato per ricoprire i 1.067 metri di lunghezza dell’impalcato del ponte sul Polcevera e garantire il rispetto delle esigenze strutturali, di durabilità e di sostenibilità ambientale dell’opera.

«L’obiettivo della ricerca sperimentale condotta nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate era quello di progettare un calcestruzzo che potesse resistere alle condizioni ambientali più estreme e prevenire qualsiasi forma di degrado della soletta del nuovo ponte – spiega Luigi Coppola –. Grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche nel settore del calcestruzzo è stato possibile sviluppare e testare un materiale che potesse garantire una vita utile molto elevata e resistere per più di 150 anni».

Il professor Luigi Coppola

La composizione del calcestruzzo è stata infatti progettata per garantire un’eccellente durabilità nei confronti degli agenti aggressivi ambientali: è stato studiato per resistere all’ambiente marino, trovandosi il ponte a una distanza ridotta dalla costa (circa 500 metri), per resistere all’azione dell’anidride carbonica dell’aria e a quella dei sali disgelanti utilizzati durante il periodo invernale per prevenire la formazione del ghiaccio sul manto stradale. Attraverso specifici test di laboratorio, è stata inoltre posta particolare attenzione alla resistenza ai cicli di gelo e disgelo: un calcestruzzo studiato quindi per far fronte a eventuali incrementi di temperatura dovuti al riscaldamento globale, ma anche a eventuali ondate di gelo, prevedendo già qualsiasi cambiamento climatico possa interessare l’area di Genova per i prossimi 150 anni. L’eccellente durabilità del materiale è stata garantita anche dall’utilizzo di particolari agenti espansivi in grado di prevenire la formazione di fessurazioni all’interno del calcestruzzo.

Le prove sul materiale sono state effettuate nel CEM-LAB (Cementitious Materials Laboratory) del Campus ingegneristico di Dalmine, che si occupa della ricerca nel settore dei materiali cementizi con particolare attenzione alla tematica della sostenibilità. Ad affiancare il professor Coppola nello studio i tre giovani ricercatori bergamaschi Denny Coffetti, Elena Crotti e Gabriele Gazzaniga, che hanno continuato le attività di ricerca all’Università degli Studi di Bergamo dopo la laurea in Ingegneria Edile.

Nella progettazione del materiale si è posta particolare attenzione anche nei confronti dell’ambiente: il calcestruzzo è stato confezionato con cementi a basso impatto ambientale, grazie alla presenza di materie prime riciclate (nell’ordine del 40%) provenienti dal ciclo produttivo dell’acciaio e dal basso livello di emissioni di CO2 (circa il 30% in meno di un cemento tradizionale). Infine, obiettivo della ricerca era anche quello di sviluppare un calcestruzzo che potesse facilitare la lavorazione in cantiere, consentendo una posa in opera agevole e rapida che permettesse il completamento dei lavori della soletta in tempi molto brevi.

«Il calcestruzzo destinato alla soletta del nuovo ponte di Genova è stato progettato per rispettare a 360° le esigenze di durabilità dell’opera, le esigenze del lavoro e della velocità di esecuzione e le esigenze di sostenibilità ambientale. È stato sicuramente un grande onore aver potuto contribuire con la nostra ricerca applicata a un progetto così importante in grado di ridare alla città di Genova il suo ponte», afferma ancora il professor Coppola.

Il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate è molto attivo nel campo della Ricerca: grazie alla competenza dei suoi docenti e ricercatori e ai suoi laboratori d’innovazione, collabora sia con enti internazionali e nazionali che con aziende private. L’operato del Dipartimento si inserisce all’interno della politica di Ricerca d’Ateneo, che vuole porsi come soggetto protagonista nello sviluppo delle conoscenze e motore di innovazione economico-sociale del territorio e del Paese.

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