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Geografie del contagio in Italia, il 30 aprile uno webinar

Nasce da un’idea di AGEI-Associazione dei Geografi Italiani, che ha colto l’impostazione teorico-metodologica proposta dal gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Bergamo, la volontà di costruire un atlante sulla prima fase della pandemia da COVID-19 in Italia: i risultati della ricerca fino ad oggi raggiunti per perseguire questo obiettivo verranno discussi nel webinar “Atlante Covid-19. Geografie del contagio in Italia” di venerdì 30 aprile 2021aperto a tutti e online dalle ore 9:30 sulla piattaforma Meet a questo link: https://meet.google.com/tqf-yvzs-nju

Questa pubblicazione, che uscirà a breve per la Casa Editrice AGEI, vede come coordinatori del progetto Andrea Riggio, presidente di AGEI, ed Emanuela Casti, già professore ordinario di Geografia presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli studi di Bergamo e presidente del Centro Studi sul Territorio.

Il lavoro che sta dietro l’atlante e la sua pubblicazione sono ricchi di aspettative: la prima riguarda la capacità dei geografi di rispondere collettivamente a un problema – la pandemia da Covid-19 – che ha messo e sta ancora mettendo in difficoltà il Paese e il mondo intero, con la consapevolezza di poter produrre risultati scientifici utili sul piano della conoscenza e della rappresentazione del fenomeno, sulla sua diffusione, sulle conseguenze territoriali della pandemia e delle politiche pubbliche di contrasto messe in campo nei diversi contesti regionali.

La seconda aspettativa riguarda la scelta dell’AGEI di avvalersi di uno strumento della cultura geografica, quello dell’atlante, che ovunque e da chiunque è percepito come l’espressione più radicata della disciplina geografica, rivisitato però utilizzando le nuove metodologie della cartografia riflessiva e le nuove tecnologie cartografiche in grado di rappresentare al meglio i meccanismi alla base del nostro modo di abitare il territorio e del nostro modello di sviluppo.

La terza aspettativa è quella di aver rilanciato, con questo atlante, la ricerca collaborativa e di aver dato operatività – con il contributo di 20 laboratori geocartografici universitari italiani – alla Rete LabGeoNet, che potrebbe diventare un’arma in più per i geografi italiani per la ricerca, la didattica e la disseminazione delle conoscenze.

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