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Il Bepi canta “Beagle” e si prepara a lanciare il dodicesimo album in studio

Sta per finire l’attesa dei numerosi fan del Bepi: dopo T11 (Tön dés – 2018) è attesa prossimamente l’uscita di “All the young dudes”.

Il titolo non è un tributo ai 50 anni dell’omonima canzone scritta dall’artista inglese David Bowie e uscita con un 45 giri dei Mott The Hoople (nel 1972), ma la classica assonanza dialettale a cui il Bepi ci ha abituato in questi anni a ogni uscita di un suo nuovo album e non poteva essere da meno con il dodicesimo.

«Sul cd, disponibile nei prossimi giorni sicuramente nel mio garage, – anticipa Il Bepi – oltre alle canzoni uscite negli ultimi mesi “Bergamàsch” e “Blüs dol rüt”, ci sarà anche un altro simpatico brano: “Beagle”, come la razza di cane, ovviamente».

Il particolare videoclip sarà svelato questa sera (30 novembre) su Antenna 2 tv all’interno del nostro settimanale Target, in onda alle ore 19 sul canale 88 del digitale terrestre o via streaming su www.antenna2.it.

«In realtà non è un videoclip con attori che si muovono, – spiega il Bepi – ma un qualcosa che rimanda alle schermate delle televisioni della finanza con informazioni e valori in continuo aggiornamento».

Altrettanto singolare la soluzione adottata per la realizzazione della canzone. «Questa volta non è la storia, comunque divertente, la vera protagonista del brano – prosegue il rocker di Rovetta – ma il modo in cui è stato realizzato. Il risultato potrebbe anche essere inedito: abbiamo preso e rimescolato elementi di celebri brani».

Il Bepi ha quindi cantato su campioni di canzoni note, realizzando un brano del tutto nuovo. Un risultato finale molto particolare, possibilmente da ascoltare più volte per assaporarne meglio le combinazioni.

Al progetto ha preso parte anche Alberto Sonzogni, tastierista che in questo caso però non ha suonato una nota, ma usato comunque tutte le sue capacità tecniche per la produzione di “Beagle”.

«L’idea del Bepi mi ha sorpreso – racconta Sonzogni -, ha avuto l’illuminazione di costruire una canzone smontando le parti strumentali di tantissimi celebri brani con cui costruire una base musicale. E’ stato complesso in quanto è stato necessario mettere fare dialogare tutti brani sia nella parte ritmica, sia armonica. Non è stato facile, ma comunque molto divertente».

Alberto Sonzogni

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