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All’Accademia Carrara attività per persone fragili e con disabilità

Un museo aperto a tutti, l’Accademia Carrara di Bergamo. Con un’attenzione speciale a favore delle persone fragili e con disabilità. Proprio all’accessibilità e all’inclusione del museo è stato dedicato l’incontro con il collegio di direzione dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo.

Ad accogliere lo staff di Ats, c’erano Maria Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia Carrara, e Lucia Cecio, responsabile dei servizi educativi, con un intervento dedicato alle attività del museo bergamasco a favore dei pubblici fragili e con disabilità. In particolare Valori Tattili, visite guidate condotte da mediatori ciechi, Custodire Memorie, progetto costruito con Ferb Onlus e Centro eccellenza Alzheimer di Gazzaniga, e Dance Well, pratica artistica dedicata alle persone con Parkinson e aperta a tutti. Un incontro  su accessibilità, inclusione e benessere.

«L’incontro di questa settimana con Ats si è rivelato una preziosissima occasione di conoscenza e relazione – spiega Lucia Cecio -. Ho avuto il piacere di presentare i progetti messi in campo dal servizio educativo del museo, e di sottolineare quanto essi siano caratterizzati da un’attenzione sensibile e competente per le persone fragili e con disabilità. Il confronto con chi si occupa di cura e salute ha messo in evidenza i tanti punti di contatto tra due mondi apparentemente distanti e che invece nella collaborazione possono trovare nuove strade e strategie per aprirsi al territorio e diventare luoghi di socialità e benessere».

«Il museo ci ha presentato progetti veramente interessanti, a partire da La Cura e la Bellezza, Custodire Memorie, un percorso per la persona con Alzheimer e altre demenze, che hanno numerosi punti di contatto con l’attività della nostra Agenzia sottolinea Massimo Giupponi, direttore generale di Ats -. Tutte le iniziative su cui la Carrara sta lavorando e che ci sono state illustrate costituiscono spunti per la direzione strategica di Ats, al fine di allargare il nostro raggio di azione, con idee e contributi esterni, e coinvolgere tutti coloro che, all’interno del proprio ambito di intervento, vogliono e possono avviare partnership nell’interesse della cittadinanza».

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