Nonostante le piogge di questi giorni, persiste l’emergenza idrica sul nostro territorio. Le sorgenti sono in sofferenza e si moltiplicano anche gli inviti a non sprecare l’acqua. Il decreto firmato ieri (venerdì 24 giugno) dal presidente della Regione Attilio Fontana raccomanda di limitare «il consumo al minimo indispensabile».
Anche in provincia di Bergamo la situazione è difficile, come conferma Uniacque, la società che gestisce il servizio idrico in provincia. «Tre settimane fa abbiamo chiesto a circa 25 Comuni di emettere un’ordinanza perché venisse chiesto ai cittadini di impiegare l’acqua solo per uso domestico – spiega l’amministratore delegato, Pierangelo Bertocchi -. Stava infatti iniziando a manifestarsi una criticità sulle piccole sorgenti. Stiamo parlando di comuni che prevalentemente si trovano in Val Brembana, Val Imagna e Val Serina. Successivamente i comuni sono diventati 50. Nei giorni scorsi abbiamo infine scritto a tutti i comuni per sensibilizzarli e chiedere collaborazione. Invitiamo quindi i cittadini a contenere l’uso dell’acqua per evitare che questa emergenza si aggravi».
Un inverno avaro di neve e le poche piogge tra inverno e primavera hanno portato in sofferenza le piccole sorgenti, soprattutto in alta montagna. «Per dare alcuni numeri – prosegue Bertocchi -, queste sorgenti oggi ci stanno restituendo dal 20 al 30% di acqua rispetto al 100% di potenzialità che ci davano lo scorso anno. Siamo impegnati a tenerle monitorate, a metterle in rete con le sorgenti che soffrono meno, ma è chiaro che non riusciamo a farlo su tutti i comuni».
Il rischio di arrivare a razionamenti, anche se non immediato, potrebbe manifestarsi qualora la situazione non migliorasse. «Non possiamo escluderlo – sottolinea l’amministratore delegato di Uniacque -. È chiaro che se fossimo costretti ad attuare questa misura cercheremmo di farlo per creare il meno disagio possibile, molto probabilmente nelle ore notturne. Non lo escludiamo, ma non siamo ancora in questa situazione».
