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Frana di Valbondione, scattano i primi lavori. Alcune abitazioni evacuate

Primi lavori a Valbondione per mettere in sicurezza la frana che lo scorso anno si è staccata dal monte Pomnolo e ha costretto a chiudere la mulattiera del Curò. L’intervento scatterà lunedì 27 giugno e, per precauzione, saranno evacuate anche alcune abitazioni del paese.

«Il 15 agosto 2021 dal versante del monte Pomnolo è scesa una grossa frana che ha comportato la chiusura tramite ordinanza di vari sentieri tra cui la mulattiera del Curò, il cui passaggio interessa l’area critica – spiega la sindaca di Valbondione, Romina Riccardi -. Abbiamo compilato subito la scheda Rasda (il documento che segnala i danni alla Regione, ndr) con un quadro economico di messa in sicurezza per 650 mila euro. Poiché il dissesto non ha provocato pericolo e l’isolamento di una parte o dell’intera cittadinanza non è scattata la procedura d’emergenza, che permette di ottenere da Regione Lombardia un finanziamento economico immediato per l’intervento di messa in sicurezza. A febbraio 2022 abbiamo comunicato all’Ufficio territoriale della Regione che la situazione era peggiorata dopo un sopralluogo in elicottero e un nuovo quadro economico di 700 mila euro».

La frana ripresa dall’elicottero

A fine aprile una prima buona notizia. La Regione ha assegnato al Comune di Valbondione un contributo di 700 mila euro. «Visto l’importo e la procedura non d’emergenza, l’intervento di messa in sicurezza è previsto in tempi lunghi, sia burocratici che operativi – prosegue Romina Riccardi -. Solo che la frana ha continuato a scaricare materiale. In particolare, l’8 maggio 2022, si è verificata un’importante evoluzione del dissesto che ha scaricato a valle diversi massi, tra cui un grosso macigno. Questo ha raggiunto il masso finito il 15 agosto sul sentiero Simiolt, a Grumetti. Il blocco di roccia ha percorso una traiettoria di caduta imprevista che ha bybassato il canale, generando quindi la possibilità di un futuro fenomeno che può interessare anche le abitazioni in zona Grumetti».

Tutto ciò ha fatto scattare la procedura d’emergenza. «Sono stati liquidati 250 mila euro per un intervento di messa in sicurezza che prevede l’affidamento diretto all’impresa individuata e la possibilità di svolgere l’intervento senza eventuali pareri paesaggistici – aggiunge la prima cittadina -. L’intervento prevede i primi lavori urgenti di mitigazione del rischio e avrà luogo da lunedì 27 giugno fino a venerdì 1° luglio. È previsto il disgaggio dei blocchi rocciosi instabili e la posa di una rete metallica lunga 70 metri e alta 5 sopra la mulattiera nell’area interessata».

La tipologia di lavori che verranno eseguiti richiede attenzione e particolari misure di sicurezza. «Il disgaggio sarà effettuato anche con l’utilizzo di esplosivo, a valle e nei boschi cadrà materiale roccioso, anche di grosse dimensioni. Per questo motivo ho firmato un’ordinanza per l’evacuazione di tutte le abitazioni della contrada Grumetti (ci sono soprattutto seconde case, ndr) fino alla fine dei lavori».

La prima cittadina di Valbondione invita anche gli escursionisti a fare attenzione e rispettare tutte le ordinanze. «La situazione è pericolosa, la zona si configura come area di cantiere. Ricordo che permane l’ordinanza di chiusura della mulattiera del Curò, il sentiero Cai 305. Gli escursionisti che vogliono salire al Curò, al rifugio Barbellino o raggiungere l’abitato di Maslana devono percorrere il sentiero Cai 332 che parte dall’abitato di Pianlivere».

Per la riapertura della mulattiera bisognerà attendere ancora. «Anche dopo questi lavori il sentiero 305 rimarrà chiuso – conclude Romina Riccardi -. Dovrà infatti essere completato il secondo lotto di lavori, quello da 700 mila euro».

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