Album of the week

ST. ELMOS FIRE – Powerdrive

Negli ultimi anni il mercato dedicato alle ristampe è cresciuto in maniera prepotente, soprattutto in campo hard rock – heavy metal, riportando spesso alla luce dischi in parte dimenticati o comunque di difficile reperibilità.

La Karthago Records ha da poco ripubblicato l’intera discografia dei californiani St. Elmos Fire, band formata nel 1979 dal chitarrista Jeff Jones ed autrice tra il 1986 e il 1992 di quattro album davvero interessanti, che purtroppo sono rimasti confinati in un ambito molto underground per colpa anche di scelte di marketing molto discutibili delle label originali del tempo. L’esordio omonimo del 1986 e il successivo “Warning From The Sky” si muovono in territori US Metal, mentre i successivi “Powerdrive ” del 1990 e “Desperate Years” del 1992 ci mostrano un sound più orientato verso l’hard rock. “Powerdrive” è a mio parere il miglior disco dei quattro, ma anche gli altri tre meritano decisamente attenzione. Le ristampe sono limitate a 500 copie ciascuna ed è abbastanza verosimile pensare che andranno esaurite in poco tempo. Ogni copia al suo interno è provvista di certificato con il numero della copia stessa realizzato a mano.

Il nuovo corso della band è subito chiaro ascoltanto il brano che apre l’intero lavoro: “Gonna Get Wild” è un classico anthem a stelle e strisce, nella migliore tradizione di gruppi come Y & T, Dokken e Quiet Riot.  Nella stessa direzione si muove “Isolation”, mentre con “Wrong Side of Love” i nostri esplorano sonorità vicine addirittura al movimento glam/sleaze tanto in voga in quegli anni. Si cambia ancora con la lunga “City ( Behind The Walls ) e “con la title track, due canzoni che avrebbero potuto far parte dei primi due dischi e orientate verso sonorità più classicamente US Metal.  Ma arriva la ballata “I Need Your Touch” a confermare che il cambiamento in atto è importante, grazie anche all’ottima prova dietro il microfono di Zane Lazar, che riesce a districarsi tra i vari momenti del disco con autorevolezza. Ma se dovessi scegliere una canzone simbolo di questo lavoro direi che “Smoking Gun” rappresenta in pieno la nuova “pelle” del quartetto californiano, ottimo hard rock/class metal dotato di cori ariosi e arrangiamenti cromati. Completano il piatto davvero ricco ben quattro bonus tracks ( tutte e quattro le ristampe ne sono provviste ), tra cui segnalo le nuove versioni si “Into The Night” e “Breaking Out” originariamente presenti sul disco d’esordio , quest’ultima inserita anche in una versione demo risalente al 1986.

 

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