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Trapiantati in montagna ricordando Luisa

Sette escursioni sulle montagne bergamasche: dal Pizzo Formico al Monte Poieto, dai Laghi Gemelli al Rifugio Curò. Questo, in sintesi, il programma del trekking sulle Orobie «A spasso con Luisa», rivolto a trapiantati e non, in compagnia dell’esperto del Cai di Bergamo Silvio Calvi, trapiantato di fegato. Ogni due settimane, nelle domeniche dal 3 aprile al 26 giugno, sarà possibile camminare in compagnia per migliorare la propria salute e il proprio benessere psico-fisico.

L’iniziativa è in ricordo di Luisa Savoldelli, di Gandino, trapiantata di fegato e grande appassionata di montagna. «L’idea – spiegano gli organizzatori nel volantino distribuito in questi giorni – è nata nel corso di alcune escursioni fatte con Luisa nell’estate 2014. Trapiantata di fegato vent’anni fa, ha riscoperto con gli amici e i famigliari il piacere di fare fatica in montagna , su e giù per i sentieri e i monti, godendosi la natura, l’aria, il sole. Ci siamo detti: ”Perchè non organizzare un programma mirato a valutare in termini medici questa sensazione piacevole di riscoperta delle proprie capacità dopo il trapianto, vincendo la paura?”. L’entusiasmo dei medici ha fatto il resto, ma Luisa non ha visto l’attuazione del progetto, perché il suo fegato ha cominciato a perdere colpi e un nuovo trapianto d’urgenza non ha dato l’esito sperato. Questo programma è dedicato a lei, che, nelle ultime confidenze all’amica Valentina prima del trapianto, ha raccomandato che venisse attuato».

Così, dopo il successo della prima edizione nella primavera 2015, il progetto viene riproposto anche quest’anno. Per iscriversi basta compilare il form di adesione disponibile ai CUP di Torre 4, Torre 5 e Torre 6 e sul sito web dell’Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I trapiantati dovranno anche seguire, con tempi e modalità indicate dal Centro di Medicina dello sport del Papa Giovanni, le verifiche necessarie ad accertare l’idoneità all’attività sportiva e a valutare il miglioramento del proprio stato di salute grazie all’attività sportiva. La valutazione dello stato psicofisico è stato invece affidato alla Psicologia clinica del Papa Giovanni XXIII.

Foto di gruppo durante un'escursione dello scorso anno
Foto di gruppo durante un’escursione dello scorso anno

Il progetto fa parte infatti del protocollo di ricerca «Trapianto e adesso sport» promosso dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti, in collaborazione con l’Istituto Superiore di sanità e con le associazioni dei pazienti trapiantati, dove il Centro di Medicina dello Sport dell’Ospedale Papa Giovanni, è stato identificato come centro di riferimento per la Regione Lombardia.

Scopo dello studio è proprio quello di capire se la pratica costante di certi esercizi e determinati programmi di allenamento possano essere considerati delle vere e proprie terapie, capaci di tenere sotto controllo lo sviluppo del grasso corporeo e di favorire la ripresa psico-fisica del paziente trapiantato, con effetti positivi sulla sopravvivenza dell’organo. Con questa consapevolezza e con l’intento di ridare al trapiantato fiducia nelle proprie risorse fisiche, è stato disegnato questo studio clinico, inizialmente limitato a specifici esercizi in palestra e poi esteso al trekking in montagna. I partecipanti verranno suddivisi in tre gruppi omogenei in base all’esperienza e al grado di abitudine all’attività fisica in montagna: trapiantati senza esperienza di montagna, trapiantati con esperienza di montagna, ma che non hanno ancora ripreso l’attività, e trapiantati che hanno ripreso l’attività di montagna.

“Nel 2015 hanno partecipato 13 trapiantati: 10 di fegato, 2 di rene e uno di cuore. Accompagnati da famigliari, medici e infermieri della commissione medica del Cai, hanno portato a termine con successo e infinita soddisfazione sette escursioni su e giù per le montagne bergamasche, compreso un intero fine settimana nello splendido scenario dei Laghi Gemelli – commenta Mariangelo Cossolini, responsabile del Coordinamento prelievo e trapianto dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Per questo abbiamo riproposto l’iniziativa anche quest’anno, estesa sempre a tutti, proponendo sette nuove mete, progressivamente sempre più impegnative, dal quella al Pizzo Formico fino all’escursione finale con pernottamento al Rifugio Calvi”.

Si parte il 3 aprile con Pizzo Formico e Rifugio Parafulmine, poi il 17 aprile Monte Poieto e Cornagera, il 1° maggio Cantiglio, il 15 maggio Rifugio Giampace, il 29 maggio Rifugio Laghi Gemelli da Mezzeno, il 12 giugno Rifugio Curò, 25 e 26 giugno l’escursione finale con pernottamento al Rifugio Calvi.

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