Album of the week

SIDEBURN -#Eight

Come si può capire dal titolo questo è l’ottavo album per gli svizzeri Sideburn, ormai una realtà consolidata della sempre valida scena elvetica. Una band che nel recente passato ha avuto la possibilità di supportare grandi nomi della scena internazionale come Kiss, Def Leppard, Motorhead, Uriah Heep e molti altri, garantendosi una credibilità on stage di tutto rispetto.

Questo ottavo album arriva anche per festeggiare il ventennale di attività della band, che ci propone ben 13 nuovi canzoni in linea con quanto proposto nel corso di tutta la loro carriera. La base di partenza è quella del classico rock’n’roll di matrice AC/DC, o se vogliamo quella dei connazionali Krokus, con qualche spruzzata qui e là di blues rock alla ZZ Top, miscela che da sempre risulta essere molto coinvolgente. Si parte con “All The While” tra Gotthard e Krokus per proseguire con “Call Me a Doctor”, rock’n’roll sguaiato e guidato dalla voce alcolica di Roland Pierrehumbert, poco più di tre minuti che mi hanno fatto venire in mente gli australiani Rose Tattoo. “Turn Away” è il singolo scelto per presentare l’album ed è costruito su un martellante giro di basso di Nick Thornton che sfocia in un coro melodico di buon impatto. Con “Drop Zone” e “No More Room in Hell” siamo in territori che in passato hanno battuto band come Bonafide e Airbourne con assoluta devozione verso i maestri AC/DC, mentre “Get Your Ride On” strizza l’occhio agli ZZ Top ed in generale ad un sound più americano. Pollice su anche per “Give Me a Sign” e “Save Your Soul”, altre due belle canzoni semplici ma efficaci. I nostro piazzano poi nel finale il tributo a mister Lemmy con una “No Class” abbastanza fedele all’originale che chiude degnamente un disco riuscito, consigliato a tutti gli amanti di queste sonorità classiche che continuano a piacere fregandosene dei nuovi trend e dell’essere originali a tutti i costi.

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