Puntuali come un orologio svizzero tornano sul mercato i Blackberry Smoke a due anni di distanza dal precedente album “Like an Arrow”. E’ dal 2012 che la band di Atlanta pubblica un nuovo disco ogni due anni, intervallo che viene poi occupato dai numerosissimi concerti che i nostri regalano ai propri fan. E’ ed sempre stata questa la forza dei Blackberry Smoke, che si sono costruiti una fan base solidissima proprio grazie al fatto di essere perennemente on the road, di fatto non prendendosi quasi mai una pausa.
La band è guidata dal leader e autore di tutti i pezzi Charlie Starr alla voce, chitarra, pedal steel e mandolino, ben coadiuvato come sempre dall’altro chitarrista Paul Jackson, dal tastierista Brandon Still e dalla sezione ritmica dei fratelli Turner, Richard al basso e e Brit alla batteria. “Find a Light” continua a livello sonoro l’evoluzione che è in atto da “Whipporwill” del 2012, ovvero lo spostamento dal southern rock di matrice Lynyrd Skynyrd degli esordi ad un southern rock molto più “rurale” e per certi versi accostabile alla tradizione country più classica. Questo ha di fatto permesso al gruppo di acquisire sempre più visibilità soprattutto negli States, dove ormai gode di una popolarità costantemente in ascesa. Sono ben 13 le canzoni che compongono questa loro fatica, a riprova di una prolificità che Starr riesce a coniugare con il fatto di essere costantemente in tour, non sempre il modo migliore per poter pensare e scrivere nuova musica. Ma basta l’iniziale “Fleah And Bone” per sgombrare il campo dai dubbi, un pezzo classicamente Blackberry Smoke con un andamento quasi zeppeliniano, subito doppiato da “Run Away From It All” , stupendo affresco southern rock degli anni 2000, ormai il vero marchio di fabbrica di Starr e compagnia. “The Crooked Kind” ci ricorda che la band conosce bene i dettami anche del rock’n’roll, mentre la lunga “Medicate My Mind” percorre i sentieri che tanti anni fa furono percorsi dalla Allman Brothers Band, se chiuderete gli occhi potrete quasi sentire gli odori dell’America rurale. “I’Ve Got This Song” è la classica ballata a cui i nostri ci hanno abituato negli ultimi anni, impreziosita dal violino di Levi Lowrey, seguita da “Best Seat In The House”, fantastica canzone da viaggio sognando gli immensi spazi della pianura americana. La traccia numero 7 è “I’ll Keep Ramblin’ ” un furioso country/southern rock che richiama i Lynyrd Skynyrd dei tempi che furono con un break centrale quasi gospel in cui Starr duetta con le “Black Bettys” Sherie e Sherita Murphy prima di un finale un cui è la Steel Guitar di un altro ospite Robert Randolph a farla da padrone…brano di una bellezza abbagliante. Sempre a proposito di ospiti come non citare il duetto di Starr con Amanda Shires in “Let Me Down Easy”, brano che potrebbe spopolare nella classifiche americane dedicate al country/Americana, brano acustico semplice ma molto emozionante. Andiamo verso la fine ma meritano attenzione anche la roboante “Nobody Gives a Damn”, southern boogie di classe e “Till The Wheels Fall Off” che i più attenti ricorderanno presente anche nell’album dei Junkyard uscito l’anno scorso, qui in una versione meno “hard” ma più sudista, altro ottimo brano. Si chiude con “Mother Mountain” che profuma di Eagles lontano un miglio. Non ci son ormai più dubbi, i Blackberry Smoke sono il presente e il futuro del southern rock, ora che anche gli Skynyrd hanno annunciato il tour d’addio toccherà a loro tenere alto l’onore del sound confederato e da quanto possiamo sentire in questo nuovo album siamo decisamente in ottime mani. Long Live The South.