Per vederlo bisogna scendere alcuni gradini, ed è come immergersi nel passato. Anche se i suoi colpi non vibrano più, il Maglio Calvi a Comenduno di Albino continua a raccontare la sua storia. Basta essere capace di leggerla nei meccanismi, tra gli utensili, sul legno e la pietra.
Nei prossimi giorni compirà 200 anni. Che sono poi gli ultimi capitoli di un libro aperto in precedenza. «Il 25 giugno ricorreranno i 200 anni da quando la nostra famiglia, nel 1822, acquistò il maglio», spiega Sergio Calvi, figlio di Valerio, che fu l’ultimo a lavorare nella fucina e in seguito si spese per la valorizzazione del maglio come presidente del Museo etnografico della Torre.
Proprio insieme al museo di Comenduno, la famiglia Calvi ha deciso di dare evidenza all’anniversario con alcune iniziative. «Non potendo ad oggi rimettere in funzione il maglio, com’era il desiderio di mio padre, abbiamo voluto collaborare con l’artista Piergiorgio Noris per allestire una mostra negli spazi del maglio».
L’esposizione non poteva avere titolo più azzeccato: “Tra l’incudine e il martello”. Un detto che si riallaccia all’attività che si svolgeva dentro al maglio, ma anche alla natura delle opere di Noris. «Il detto, a mio parere, indica il non trovarsi né da una parte né dall’altra – sottolinea l’artista -. Questo senso divisorio emerge in tutti i miei dipinti, nel loro essere né astratti né reali».
L’effetto delle opere di Noris negli spazi del maglio è sicuramente suggestivo. La mostra sarà inaugurata domani (sabato 11 giugno) alle 18. Si potrà visitare fino al 26 giugno (da lunedì a venerdì dalle 18 alle 20; sabato e domenica dalle 16 alle 20). Sono in programma anche altri appuntamenti. Il 13 giugno “Arte al maglio”, un pomeriggio per bambini dai 6 ai 10 anni con racconti, tempere e merenda. Il 25 giugno alle 19 la “Frosca al Mai”, degustazione di prodotti nostrani tra chiacchiere e canti da osteria.